tutto in una sera


Poi una sera, quando pensi che in effetti ce la farai, che sei pure riuscita a laccare le unghie con un rosso "sangue di piccione", e hai giocato con Figlia a provare i vestiti, e ti sei truccata pronta per uscire, poi, signora mia arriva la telefonata e vieni investita del ruolo di figlia Lontana Quando c'è Bisogno di Te Noncisei mai e Adessoascoltami
- Tuo padre dà i numeri, ha perso la testa, non so cosa fare, vieni qui?-

E poco prima sei stata al compleanno, ed eri quasi felice, che ridevi raccontando di Figlia e dell'intensità del suo sguardo mentre ti truccava e sembrava una professionista vera :
- sono brava sai mamma, fammi provare , dai, ho già fatto le prove un sacco di volte...
- le prove? Con la mia roba?
-ah, eh, sì, no, ho usato solo l'ombretto con la mia amica...
- ok, sorvoliamo, ma l'eyeliner no
che, ho pensato, se si sbaglia poi tocca ricominciare daccapo, metti che le parta la mano e fa un disegno su tutto il viso, carnevale è già passato anzi siamo in Quaresima da un pezzo, e arrivi alla cena sorvolando sui mille pensieri che ti vengono mentre corri di notte su una strada già fatta mille e più volte, e arrivi lì e ti viene detto che Semprequello ha telefonato per fare gli auguri, e sa signora mia, il desiderio di uccidere è pari solo a quello di morire, invece lei signora mia sarebbe stata orgogliosa di me, che ho sorriso e mi sono voltata dall'altra parte, e ho fatto una battuta crassa, pesante, uccidendo lei e le sue ambiguità, mentre l'Eletta mi fissava dalle sue fessure azzurre e D'artagnan mi faceva da spalla porgendomi il coltello rovente con cui ho cauterizzato la ferita, menrte gli altri ospiti non capivano, e lei neppure, ma noi 3 sì.

e ancora, signora mia, il prezzo della serata è stato nell'avere alle 11 di sera (che alle 10 e mezza già ero qui, avevo una telefonata via Skype urgente con l'Australia, e uno zio a Taiwan in pieno terrore nucleare, e comunque due figli da mandare a scuola domani, le scarpe dapperttutto, il cane scodinzolante) le dicevo che alle 11 di sera mi si presenta Figlia in lacrime, che non ha mai pianto per la nostra separazione ma ora è disperata, che, mi dice, Yara l'hanno uccisa quelli di una setta satanica, alla televisione dicono che stiamo per morire tutti, che lo tzunami arriverà anche qui, io in giro da sola non ci andrò mai più, ho paura adesso, mamma ho paura.

Mi fermo un attimo, poi agisco.

_ Non vengo in Australia mamma, domani chiamo il dottore e ti metto in contatto con lui. Porta il papà da un medico finché sei lì. Quando torni sistemiamo con Merita e Loredana, il papà lo faremo sedare per il viaggio, vedrai. Di taiwan adesso non mi parlare: lo zio se vuole prende un aereo e viene in Europa. Che tanto poi è lo stesso.

_ Non mi importa di stare male per Semprequello. Non mi importa niente. Al compleanno di lei ci sono andata oggi, non ci andrò l'anno prossimo. Ho dato. E' arrivato il momento di dire basta alle persone che danneggiano sia che lo facciano con che senza intenzione.

_ Sono dei cretini, piccola mia, quelli che fanno illazioni così. Tu sei qui con me adesso, il mondo finisce solo tra 100 milioni di anni, è una questione scientifica, mica me la sono inventata io, lo dice sempre anche tuo padre, Yara è stata sfortunata, tu non sei lei, noi abbiamo già dato. Ora dormi che tra poco arrivo anche io.

Poi signora mia, capirà anche lei perché non mi torna il ciclo.

Eppure, di tutte le immagini più terribili del terremoto del Giappone, io salvo quella dell'uomo in mezzo al mare, arrampicato sul tetto per due giorni e una notte, a 15 chilometri lontano dalla costa, salvato da una barchetta di soccorritori.

I miracoli accadono e la vita vince sempre.
Anche quando, come ora, il blog non mi permette di caricare la foto.

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