Riflettere.

"Superkoars, dimmi.
Sono uscita con lui una notte
Ho realizzato un sogno piccolo.
Adesso vorrei di più ma non sono sicura che lui possa darmelo quel di più.
Allora sono stata a letto e a passeggiare nel parco a riflettere."


Bello pensare riflettere, camminare, dormire...da quanto tempo non lo facevi?
adesso hai una prospettiva diversa.

cammini e rifletti.
per riflettere devi prima creare il vuoto, te ne sei accorta?
E prima del vuoto l'azione.

il pensiero non si può imbrigliare, quando uno vuole davvero riflettere.
deve correre libero.
tu cammini, un pensiero nella mente: lui, il suo corpo, il suo sorriso.

Lui lo vedi, mentre posi il piede per terra, lo vedi e ti appare davanti mentre cammini.

Ma il pensiero non lo puoi imbrigliare. Cosicchè scappa, si alza, svolazza llieve e tocca la sua bocca, poi una parola che ha detto: e questa parola si trascina dietro una scia di significati, di pensieri e azioni.
Il riflettere non significa formulare pensieri coerenti.
Per fortuna il riflettere diventa privo d'uno scopo preciso: non devi risolvere un dilemma, o trovare una soluzione. Devi solo riflettere, pensare e riflettere.

Fa bene al cuore: il cuore respira mentre tu pigra ti rigiri nel letto, magari con la musica accesa, oppure un libro chiuso nelle mani.
Il cuore pompa, si permette di battere più lento, tanto il cervello sembra quasi spento, e i pensieri sprofondano da un setaccio e lievi si posano sul cuore.
E' così che funziona il cervello di una donna che sta per innamorarsi, che riflette, si alza dal letto e cammina nel parco, o lungo i marciapiedi della città: si ammorbidisce, si gonfia, diventa molle, e lascia scorrere i pensieri in maniera caotica, tanto non c'è soluzione da trovare.

Non c'è una soluzione perchè non c'è un problema.
E` tutto così semplice.
Rifletti, ovvero non ci sono pensieri da organizzare. Solo ascoltare ciò che il cervello lascia cadere giù verso il cuore: quel sentire che `e in contrasto con la morale comune, con le cose giuste e con quelle sbagliate, quel sentire che è solo tuo.
Noi abbiamo sempre fatto le cose giuste.
Siamo state brave: brave figlie, brave amiche, brave mogli, brave madri. Brave nipoti. Brave scolare. Brave lavoratrici. A volte anche stronze: ma stronze il giusto.

Poi, improvvisa, una spada nel cerchio dei nostri pensieri, ed ecco che l'ogiva si squarcia, e noi ci affacciamo ad un mondo che poi richiede il nostro riflettere.
Dal cinque di spade al sei di spade.
Un riflettere che è sentire, piacere, distacco e attacco.

Così si sente chi non tradisce se stessa : terribilmente viva, pronta ad agire ma non è chiaro in quale direzione.
La spada del cinque porta nuove idee evolve dalla stabilità e porta scompiglio: ma è una spada veloce, che taglia e passa.
Poi arriva il sei: il piacere di rilfettere sul nuovo.

Cammini e rifletti.
Non c'è terapia migliore.

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