Affinità elettive: crederci (riflessioni da una mail)



- mi si chiedeva silenziosamente un amico perché, perché faccio, perché spingo, perché interseco linee apparentemente rette con macchie di colore. Mi si chiedeva conferme: mi si diceva - se ci sei tu vengo, altrimenti niente, ma non so dirti il perché. Ci sarai?
Io ho risposto: una breve risposta frutto di una riflessione.
In ogni caso, sì, ci sarò, anzi, per carità, non dimenticarti mai di me quando le cose andranno bene... ci conto che mi terrai di fianco a te.

Ci sono relazioni tra le persone che nascono così, qualcuno le chiamò affinità elettive: non è chiara la ragione (anzi, la ragione imporrebbe di dire che c'è qualcosa sotto, sesso, o soldi, e se non quello allora solo superficialità, e sennò allora è sesso, o soldi).
Invece io credo che possano nascere anche così, spontanee, basate su affinità di pensiero e magari anche su unità d'intenti.

Per questo io non piaccio alle donne che amano primeggiare: mi vedono come un pericolo perché non mi riconoscono. Fiutano un contrasto alla loro supremazia ma non sanno bene cosa succederà, tendono a difendere il proprio territorio e per farlo attaccano su piani diversi da quelli dell'invasione diretta. Poiché tendo a smorzare i conflitti, pensano di potermi assalire con facilità; poiché sfuggo al controllo e all'incasellamento raziocinante, pensano io sia abbastanza sprovveduta da non riconoscere le mosse strategiche per "farmi fuori". La passione fa paura, il "non la capisco quella là" fa il resto.

Per questo io piaccio molto alle donne, a quelle che vivono parallele a me, che fanno cose diverse da quelle che faccio io, che possono permettersi di fidarsi di me: quelle sono le donne che io ho scoperto recentemente. Sono quelle che mi parlano, mi chiamano, mi ascoltano, mi chiedono consiglio, si informano di me e del mio pensiero. Sono quelle che con me lavorano ma poi mi riconoscono un ruolo esterno al lavoro, e si crea un feeling che solo le donne sanno costruire. Io così diversa da loro, nel fisico, nell'età, nelle idee. Sono le donne che conoscono il coraggio delle proprie scelte.

Le donne che mi conoscono, all'inizio generalmente sospettano di me: non mi sanno inquadrare.

Le mie amicizie più belle hanno avuto origine nella diffidenza.

Io adoro le mie amicizie femminili, anche quelle in nuce.


e però se fossi lesbica sarei piena di amanti... (sì lo so, è un commento del cazzo, toglie la poesia ai sentimenti di amicizia e amore universale, a quanto sono belle le donne quando si vogliono bene e a quanto sono stronze quando decidono che ti faranno fuori, ma non posso farci niente, trovo che gli uomini siano speciali, tutti così aperti al mondo, esposti nelle loro cose più intime, delicati e fragili, con la gola esposta e il membro ben visibile, mentre delle donne non ci si capisce mai niente, è tutto così nascosto, buio, non si vede un accidenti, non so proprio come facciano gli uomini. Sarà che è perché non hanno alternative?)

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