L'irresistibile impulso di Superkoars.



ahahahah, posso? Ma che dico, certo che poooooosssso.... aspetti eh? mi infilo di traverso, ecco, hooooolà! Ahahahah, mi sono seduta pesantemente sì, eh che vuole, ahi! ho sbattuto la schiena contro il sedile eh? cosa? Sbronza io? Ma quasi mi offende signora mia, no no, sbronza non direi, alticcia e alterata magari sì, che se L'Eletta mi ha regalato una bottiglia di liquore al caffè e la Combattente una bottiglia di vov fatto da lei, un motivo ci sarà eh? Quanto ho bevuto? nooo, mezzo, mezzo di uno e mezzo dell'altro, che tanto vov e caffè ci staaaaaanno da dio insieme e almeno se stanotte sto male sto male perché me lo sono cercato io, e comunque se lei alzasse le sue nobili chiappe da sto accidenti di divanetto di raso giallo, potrebbe anche darmi da bere qualcosa, intanto lei mi scuserà ma io mi cavo le scarpe e ...ohhh che ben, alzo le gambe qua, ma non la grappa eh? che è dura, trasparente e grezza e mi ricorda il Talebano, che lui solo quella comprava a casa, sto stronzo, che io (più stronza ancora di lui) solo quello pensavo esistesse di liquore in casa. E naaaa, il whisky no, non posso, mi fa vomitare subito, percarità, e nemmeno il Martini secco e bianco trasparente, che pure quello mi ricorda quando mi sono attaccata alla bottiglia e ne ho trangugiato metà così, come fosse acqua, e poi ho detto al Talebano:
- adesso, o mi fai dormire e mi lasci in pace, oppure appena ti volti e ti distrai, io mi butto giù dalla finestra.
Mi fa schifo il Martini, la grappa e il whisky. Schifo. Uff. Come staa lei? passato bene il Natale? Insomma, mi vuole dare da bere qualcosa di forte perpiacere? Che ne ho le palle piene delle mezze misure io.
eccheccazzo lo so, è la sera del 25 dicembre, e le dirò che contro tutti i buoni propositi io stasera a un certo punto ero seduta al tavolo per la cena, e stavamo finendo la prima serie degli avanzi del pranzo di Natale, le caviglie un po' gonfie, la pancia piena, la testa appesantita, e la Zarina che non demorde, non si ferma, a 72 anni schiaccia tutto quello che trova con la sua forza incontrollata, che pare come le onde nere dello tzunami in Giappone, un'onda inesorabile piena di detriti che fa altri detriti, e Figlia ha chiesto il permesso e si è alzata, e Figlio pure lui si è smaterializzato e sono andati a sdraiarsi sui divani di broccato di seta con le scarpe, e mio papà ha continuato a parlare lentamente, difianco a me, ripetendo sempre le solite cose, povero papà, pause interminabili, grandi discorsi che ogni anno ripete a ogni Natale dopo che gli ospiti del pranzo sono andati via e dice:
- eh ma hai visto....  eh quel ragazzo è stato... bravo, l'avvicendamento in studio con suo padre... eh, ha fatto fuori il padre sai, ah ma è stato bravo, ma io lo so... che sai il padre poteva ancora lavorare nello studio...
- ma papà, il padre ha 79 anni, non può proprio esercitare...
e quando io dico così lui si inalbera, sbatte la posata sul piatto, e riprende il discorso dall'inizio, e dice che il ragazzo è stato bravo che ha soffiato il lavoro al padre, quando invece non è così.
- ti stavo dicendo che , che ....ehmm... che il  il il...
- il padre.
-ecco il padre sì, è stato estromesso dal... dal dal dal...
- dal figlio
-sì il padre è stato estromesso dal figlio, e ha fatto una guerra sai in quello studio...
e io sento che lentamente anche il mio batitto si rallenta, la testa pesa, ma resto sorridente, lui è mio padre, ha la sua età, tocca aver pazienza.
E nel frattempo il Figliuol Prodigo dopo aver parlato per tutto il giorno di come è bella l'Australia e di quanto bene si sta là (lontani dagli obblighi familiari) ora tace e sorgeggia il suo thè nella teiera d'argento e si estranea da tutta la tavolata mentre fissa con lo sguardo assente alcune foglie gallegianti di the che vagano lievi nella tazza di porcellana inglese di fine '800; la Zietta parla a voce alta con la Zarina, che parla a voce alta con una amica di famiglia che sedutale di fianco se la ride tra se' e se' perché la Zarina è davvero un portento di energie esplosive e inframezza quello che racconta - le perle, il corallo di profondità, le collane, la malachite e la bachelite, tatatatata, e tatatatatata e tatatatatata- con un -mangia, hai mangiato? prendi il parmigiano che ormai compro quello delle bustine già grattuggiato che è così comodo come non vuoi il pramigiano? Prendi il parmigiano, prendi le olive siciliane, le cipolline borretane, il  mascarpone della malga, la mostarda di Mantova, i bibanesi, il pane croccante, il patè di fegato che lo ha portato la Biancamaria ma secodno me non è buono chissà quanto glielo avrannno fatto apgare, prendi i carciofi, le lenticchie, gli spinaci, le patate, mangia il tacchino, un pezzetto di cappone lo vuoi una fettina di zampone? E Mauro aveva dei bicchieri di murano con foglia d'oro che ne ho comprato 500 ma mi sono sbagliata e per fortuna lui li ha ripresi ma ho pensato che questi li tengo eh? Hai mangiato un pezzetto di ripieno della tacchinella?-

E' Natale, mi sono detta, è Natale e non si può sclerare oggi. Voglio andare via, ho pensato, voglio andare via da qui.
Ma siccome sto dannato cervello mio non sta fermo mai, mi è venuto in mente come mi ha squadrato la Zarina ieri sera, alla cena della Vigilia, e come con fare affettuoso e mezzo compiaciuto mi ha guardato mentre io allertata dal suo sguardo alzavo tutti gli scudi emotivi a mia disposizione, e mi ha con un tocco leggero spostato un ciuffo dei capelli e mi ha detto:
- beh, non sei tanto mal messa dai, hai questi chili in più ma in fondo sei  una ragazza intelligente. Dovresti solo imparare a vestirti, a pettinarti e a mantenerti le amicizie.
E, no signora mia, no, la tisana stasera se la beve lei, che se ancora non ha capito che io voglio qualcosa di forte allora mi cadono le braccia, ma io mi prendo quindi dalla borsa la mia meravigliosa bottiglietta di Vov con il tappino di sughero, la stappo e la...ng...tracanno...ng ... ng... ah che buona signora mia, e mi pulisco pure la bocca con la manica, che sa, a un certo punto il mio cervello ha fatto un balzo enorme in avanti, e mentre ha lasciato il mio corpo seduto a tavola composto lui invece è partito e mi ha fatto vedere un film.
e la notte di Natale io li ho visti tutti morti, tutti stesi morti, che lì per lì mi ero ritrovata un mitra in mano, il cacio ben infilato sotto l'ascella destra, la mano sinistra a tenere ben saldo un affare di cui non è nemmneo necessario conoscere il nome, la destra teneva ben saldo l'altra impugnatura, e io sparavo a manetta, una falcidiata in cui stendevo il papà, la Zarina, l'amica di famiglia (lei non per spregio ma perchè si era accidentalmente trovata in mezzo tra la Zarina e la Zietta) e poi la Zietta e poi già che c'ero anche il Figluol Prodigo che sparare con il mitra mica è facile che hai il braccio destro soggetto a una sollecitazione continua ma dopo che ho sparato ho pensato anche a come sarebbe stato meravigliosamente triste vederli morti tutti, nelle loro bare, andare al funerale, tutti morti cazzo, capisce, tutti morti poveretti, e allora forse non ero stata io con il mitra, che non è che uno spara, fa una strage e poi se ne va tranquillo al funerale. No, credo che lo mettano in prigione, almeno qui al nord funziona così, dove c'è la mafia è diverso, ma io non sono una affiliata a una cosca mafiosa, a me non concederebbero di andare al funerale, e allora siccome ormai avevo sparato e il gusto me lo ero tolto, ho pensato che era meglio se morivano così, per un qualche motivo accidentale a me esterno e mi sono vista pertanto piangente al funerale di tutti loro, le bare ben allineate, io disfatta dal dolore ma loro, signora mia, loro erano tutti, perdutamente morti.
Morti per sempre.
La notte di Natale.
Assassinati o meglio ancora, morti per cause accidentali mentre io ero lontana per il mio Lavoro Banedetto.
Ah beh, ne ho anche per il mio Lavoro Bendetto , per la verità, prima o poi le parlerò anche di quello.
Intanto erano tutti morti. Tutti morti.
La notte di Natale.
Che non si fa, signora mia, non si sta seduti a tavola la sera di Natale a godersi lo spettacolo di una famiglia sterminata. Non si fa.
E soprattutto non ci si sente così malignamente felici.
Almeno non la notte di Natale, ecco.
Mi passa quella bottiglia di liquore al caffè? Mi da anche la copertina?
ah beh, ...ma allora io magari schiaccio un pisolino qui eh?
Sprimaccio il cuscino... mi copro fin sopra le spalle e dormo.
Tutti morti la notte di Natale, non è bello, non si fa.
Non si... fa.
Tutti morti.
E io felice...

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