La Superkoars e la Quinta Notte, ovvero l'impatto Maya sulla mia esistenza





Insomma, poi sa com'è, che oggi mi sento come quelli che aspettano l'uragano Irene, che Figlio e Figlia stanno per arrivare ma non mi è ben chiaro a che ora. E poi ho fatto un lungo sogno questa notte, che ho posato il capo sul suo petto, e lui aveva delle gambe lunghissime e un corpo lunghissimo, e io avevo tirato su il lenzuolo e stavamo così, vicini, con il mio viso posato sul suo petto (una cassa toracica particolare, sa, aveva lui una cassa un po' a botte, larga ma compressa, come se nel tempo e negli anni lui avesse immagazzinato spazio e tesori, e tutti li avesse messi lì e chiusi, un serraglio di sentimenti rinchiusi e ingabbiati nel torace forte, come una camera delle scatole messa a disposizione per ogni evenienza ma mai veramente goduta) , e il mio capo posato a riposare sul suo petto, un letto enorme e le lenzuola che io avevo tirato su di noi, e la sua mano sulla mia spalla sinistra, e il mio respiro e il suo sospiro, eh sì, è stato un sogno bellissimo, che poi io ho visto i suoi piedi così lontani da noi, così lontani dalla mia faccia mentre io ero normale e lui era lunghissimo, distante e disancorato dalla mia vita e quando io mi sono chiesta come mai era così lungo lui ...puf, era sparito, si era allungato troppo ed era svanito come un'ombra, lasciandomi piena di tante cose, che adesso mi sa devo mettere in ordine. é stato un buon sogno, sa signora mia, che mi ha lasciato pulita e livellata, e dove prima c'era il cuore ora non c'è più solo un buco nero pieno di polvere e acari ma adesso è pulito, c'è un buco ma è pulito, anzi più che un buco direi che assomiglia a una mensoletta di pietra, dove prima c'era il cuore e adesso invece non c'è nulla, ma è lì, pulita, liscia come la pietra imbiancata, e invece del buio c'è un colore giallo, un giallo Napoli appena accennato, tanto per non far vedere troppo bianco, che lei sa quanto il bianco spara negli occhi. E mi sono alzata confortata da questa visione e ho pensato che ragiono troppo e spesso dimentico che anche io ho la mia stanza delle scatole, un po' in disordine ma piena e soprattutto, sa com'è, poiché non ho alternative, l'unica cosa da fare è andare avanti.

Ho pensato, mentre oggi riordinavo la libreria approfittando della ragazza delle pulizie, che la mia alternativa alla fine del mondo prevista con lungimiranza dai Maya e ben spiegata da tecnici della Nasa, scienziati e, naturalmente, fisici, prevista per il 23 dicembre 2012 in realtà arriva prima, poichè, tramite un lungo e argomentato discorso scientifico, l'illuminazione è esponenziale, 11 sono i gradini, in mezzo c'è il quinto giorno, prima c'è la quinta notte, e insomma, di riffe o di raffe, entro il 28 settembre avverrano sconvolgimenti paragonabili alla fine del mondo, con catastrofici terremoti, uragani, cambio di clima, caduta dei governi, sovversione risse atterraggio degli UFO, scoppio delle centrali nucleari (tutte). Conviene quindi fare una gran scorta di viveri circa 4 giorni prima del 28 settembre, perché avremo un mese di tempo prima di morire tutti, che siamo tutti cattivi, materialisti, egoisti, precari, e generalmente poco intelligenti, quindi destinati a morire, che pure Gesù non amava i poveri di spirito, e noi quello siamo, anzi no, signora mia, non noi, ma gli altri, gli altri sono così, non quelli che leggono quel documento e guardano quel filmato (che noi abbiamo ancora una speranza di salvezza). Fagocitata dal caldo e dal silenzio ho pensato che mi seccherebbe morire così e che chi scrive di queste cose sicuramente non ha Figlio e Figlia che invece pensano di non aver fatto nulla di male (beh sì, disordine e disorganizzazione, beh sì, litigate per chi sparecchia o porta giù il cane) e guardano avanti con innato ottimismo, e l'unico vero problema è che io non ho comprato a Figlia i pantaloncini Sundeck, che in sconto al Negozio costavano 48 euro e che rompo le palle a Figlio per gli esami di riparazione di settembre. Ho pnesato che se questi avessero ragione mi piacerebbe essere tra i primi a morire, ma nell'essere tra i primi mi seccherebbe lasciare Figlia da sola a vedere la mamma che muore, che fa veramente triste. Allora ho pensato se c'è un modo per morire tutti quanti così, in dolcezza, ma pensa che ti ripensa mi sa che non c'è, o almeno io non l'ho trovato. Che la pistola non ce l'ho e poi sarebbe comunque un modo cruento, che il gas non è sicuro e poi con tutti gli spifferi di casa fanno prima a consegnarmi la bolletta e poi casomai..., la macchina non ce l'ho, intasarsi si medicine come si fa, che ho solo l'aspirina a casa e hai voglia a dire a Figlio e Figlia :-dai su, prendi prendi che è per il tuo bene- e altri modi di morire di una dolce morte non li ho trovati.

Allora signora mia, ho pensato che me ne frego: me ne frego se sbaglio, se cado, se non riesco ad alzarmi, se il contratto è a termine, se gli esami di riparazione vanno male, se il mio progetto per il Nuovo Mondo non dovesse mai andare in porto, se l'idea con Candida non dovesse portare da nessuna parte, se il blog nuovo da lanciare fosse un buco nell'acqua, se nel buco a posto del cuore dovesse formarsi ancora polvere, se questo mio blog stesso restasse muto, se non sono capita e mi scontro anche con La Donnachefa Accaderelecose, se il mondo dovesse crollare per riunificarsi sotto l'egida di un nuovo ordine che ci metteranno i cip a tutti e ci controlleranno tutti. Ho pensato che casomai mi farò mettere il cip, che tanto non è che a ragionare con la mia testa da sola sono andata molto lontano in questi ultimi 3 anni, ovvero ho galleggiato e non sono annegata e sono adesso padrona della mia barchetta, e se dobbiamo morire pazienza, io non ho tempo né voglia oggi di preoccuparmi della fine del mondo che arriva con un mese in anticipo su già un anno di anticipo, preavvisata da allarmanti tzunami, terremoti e decadenza della politica (sic). Io ho ancora un pezzo della libreria da mettere in ordine, e poi mi ha chiamato V per via del sito del Negozio e mi ha offerto di collaborare con lui, a latere del mio lavoro ovviamente, che anzi io gli ho chiesto se eventualmente lui sarebbe in grado di seguirmi dal punto di vista tecnico e lui ha approvato con entusiasmo, e nel frattempo gli ho fatto disfare quello che avevamo fatto la settimana scorsa e gli ho fatto rifare secondo un nuovo concept, e chi se ne frega io vivo adesso e per fortuna il caldo un po' cede, ho la casa in ordine, la banda armata sta per arrivare e so che sono felici di tornare a casa e io sono felice di averli di nuovo tra i piedi, è la verità, e non ho tempo per domandarmi se sbaglio o se faccio giusto.

Il mondo ha la sua strada da fare e io invece ho la mia: non posso preoccuparmi del mondo io.

Ho il mio Lavoro Benedetto di cui occuparmi, ho la banda armata, ho mio papà che è stato dimesso oggi e la settimana prossima vado a prenderlo. Ho il mio cane. Ho le mie amiche, così diverse una dall'altra che anche se mi scrivono scandalizzate : - ma per chi mi prendi? hai intenzione di mettermi nella risma di tutte le altre?- e le parole - sei una stronza!- compaiono sotto traccia a lettere cubitali, mi sostengono lo stesso e sono per me una certezza. Ho le mie intuizioni che mi segnalano la strada con dolcezza incerta, ma è solo perché sono timide. Ho le pagine scritte sulle Femmine Alfa che devo finire e pubblicare. Ho il racconto del Fagiano e del limbo, ho quello delle Regole, che è solo che non ho tempo, ma li ho tutti in mente, stampati così. Ho la mia dieta bio-sofica, l'uva dolcissima e i fichi neri, il bastone nuovo da appendere nel mio studio per metterci la tenda, la tisana della Guerriera ( 50 di tarassaco, 50 di peduncoli di ciliegio, 50 di anice stellato 50 di finocchio, 12 euro grazie mille, pago e taccio ma qui non vengo più perché lei è carissima), che me la preparo la sera e me la bevo fresca durante la mattinata, ho da telefonare a Victor per la faccenda del libro sulla sua azienda.

ah, e oggi alle 17 vado con Trilli a comprare i colori: pare che mi abbiano commissionato un quadro.

Senza contare che oggi è San Cesario di Arles, invocato per ritrovare i tesori dispersi. Dimmi niente...

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