Lavoro e lavoro.
Lavoro lavoro. Prendo
taglio copio, incollo. Leggo, sospiro, respiro e correggo. Mutilo e accresco.
Poi sbuffo, scuoto il capo perchè l’impresa è impossibile ma proseguo.
Scrivo e riscrivo.
E rileggo, mi
stupisco della vita che ho fatto e delle parole che ho scritto e di come sono
ancora qui che pure mi pare non sia successo nulla.
E tutto mi sembra così lontano, il Carro, J, tutto, tutto così lontano.
Mi accorgo che
non ho più paura: adesso voglio proprio vedere cosa succede.
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